São Tomé & Principe 🇸🇹 (parte1 SãoTomé)

 

Una foresta primaria costellata di picchi vulcanici, una marcata impronta coloniale portoghese nell’architettura delle cittadine, piantagioni di palme da cocco che sfiorano il mare su spiagge selvagge, la possibilità di passeggiare sulla linea dell’Equatore e, nell’aria, profumo di caffè e di cacao.
Benvenuti a Sao Tome’ & Principe, un piccolo arcipelago nell’oceano atlantico,
nel Golfo di Guinea, lontano dalle rotte turistiche principali, il luogo perfetto per chi desidera scoprire un’Africa autentica. Vi anticipo che, per me, Principe, è uno dei segreti meglio custoditi dell’Africa. 

Atterrati nell’aeroporto dell’isola principale, si prende la strada verso la capitale, Sao Tome’, che costeggia lunghe e sottili spiagge naturali, molto frequentate da gente locale.

 

La capitale è piccola ma vivace: il tipico viavai di gente tra i colori caotici di un’Africa che non si ferma mai, ben rappresentata nel vibrante mercato.

Lui è un venditore di alcolici 😂

 

La Cattedrale sfila elegantissima, come tutte le chiese che incontreremo: la religione è profondamente radicata nella vita quotidiana degli abitanti.  La lunga storia di influenza portoghese, ha consolidato il cattolicesimo come religione dominante.

Di fianco alla cattedrale sorge il Palazzo Presidenziale.

E, nei dintorni, altri edifici governativi

 

 

Il lungomare è una passeggiata piacevole, con alcune spiaggette frequentate dai saotomensi. 

 

 

Qui sorge anche uno degli Hotel più rinomati dell’isola, l’Hotel Pestana, con la piscina a sfioro, spiaggia privata e buona cucina.

 

Passeggiando nella città, piuttosto decadente, si possono ammirare esempi di quell’epoca coloniale ormai lontana.

 

 

 


Sembrerà strano ma a Sao Tomé c’è un tempio della gastronomia.

Claudio Corallo è un personaggio da romanzo di Salgari, uno di quegli italiani che hanno conquistato il mondo, “addolcendolo”. Già, perché il nostro geniale concittadino può davvero valersi il titolo di Re del cioccolato. Il miglior interprete del cacao nel mondo è un carismatico toscano, partito all’avventura in Zaire (a 23 anni) per coltivare il caffè. Era l’epoca di Mobuto, quando le rivolte erano all’ordine del giorno e l’instabilità politica minacciosa: la vita rocambolesca del nostro eroe e’ sul filo del rasoio, fino a quando è costretto a scappare da uno Zaire preso d’assalto da personaggi che faranno forse persino rimpiangere Mobutu. Capita quasi per caso a São Tomè, convinto da una moglie di origini portoghesi, inizialmente pensando di continuare nella produzione del caffè. Ma, all’improvviso, una notte, sentendo il rumore delle foglie delle piante di cacao, Claudio ha un colpo di fulmine! Il cacao lo ha conquistato.

Nella sua fabbrica ti riceve con gli occhi intrisi di amore, quando spiega il lavoro certosino, fatto di studio e calcoli ed esperimenti, a cui vanno aggiunti genio e maestria. Claudio si fa scappare una frase: “nove persone su dieci amano il cioccolato. E la decima? Dopo aver assaggiato il mio cioccolato… si ricrederà!”

La sua degustazione  è l’incontro con un mondo di perfezione, dove tutti i sensi ritrovano la loro gioia. “Il cacao non è mai amaro! L’amarezza e’ sempre un difetto” sussurra sottovoce, spezzando la tavoletta di cioccolato 100% cacao. E poi una serie di assaggi che finiranno con il cioccolato con arance, quello con uvetta macerata in un distillato, quello con pepe bianco e cristalli di sale, ed infine un trionfante cioccolato con zenzero. Grazie, Maestro, per questa immersione in un mondo di “dolcezza infinita”.

Ad un centinaio di metri un altro produttore di cioccolato, Diego Vaz


Appena fuori città, la strada si inerpica e l’aria  profuma di cacao e caffè’

La storia recente ricorda il massacro di Batepa, nel 1953, in cui vennero uccisi un migliaio di uomini, lavoratori nelle piantagioni, che avevano osato ribellarsi ad una schiavitu’ imposta dai coloni. Immagini di orrore in questi murales, che mostrano gli schiavi incatenati gettati nell’oceano.

 

Monte Cafè è un importante sosta “storica e culturale”. Qui sorgeva una delle più antiche e rappresentative piantagioni: Sao Tome’ e’ stato, per molto tempo, uno dei principali produttori mondiali di caffè, in particolare del caffè arabica.  Durante il periodo coloniale portoghese, qui arrivavano lavoratori (tra cui molti schiavi) dall’Angola, Capo Verde e Mozambico, cioè i paesi africani di lingua portoghese. Purtroppo la piantagione di Monte Caffè ha dovuto affrontare gravi difficoltà, come la mancanza di investimenti, che hanno reso difficile mantenere il sito operativo. Muammar Gheddafi, il leader libico, aveva previsto grossi investimenti e un rifacimento totale dell’area, con un progetto enorme di sviluppo che avrebbe reso il sito tra i più importanti al mondo per la produzione di caffè, ma, dopo la sua caduta nel 2011, i progetti sono vanificati.

Oggi un bel museo racconta la storia del sito. I visitatori possono anche vedere i resti delle strutture coloniali. Resta qui una cooperativa che continua a produrre ottimo caffè, anche se in quantità ridotte. Dopo la visita si può fare la degustazione e l’acquisto del caffè’ arabica e robusta.

Una splendida strada che sembra uscita da un libro di favole, si snoda  tra una natura sempre più lussureggiante.

 

Si sale ancora fino a 1100 metri e qui sorge il giardino Botanico, un ambiente fresco e ideale per la crescita di piante tropicali. La passeggiata mostra una flora interessante, tra queste molte piante endemiche.

Il giardino possiede piante da fiore, medicinali ed un settore dedicato alle orchidee.

 

Da qui partono anche vari trekking, anche di più giorni, nel parco Nazionale Obo, attraverso fitte foreste tropicali, che portano fino al Pico de Sao Tome’ a 2024 metri.

 

Scendendo lungo la strada, si attraversano villaggi semplici, dove la vita scorre lenta tra una natura selvaggia ma con una evidente povertà.

 

 

 

 

un venditore di fragole selvatiche, buonissime

 


La bella cascata di Sao Nicolau è incastonata in questa natura un po’ ribelle.


A due chilometri, in mezzo ad un miracolo della natura, si trova Casa Museu Almada Negreiros dedicata a Jose’ de Almada Negreiros, un artista poliedrico, disegnatore, pittore e scrittore, nato proprio qui, nel 1893, uno dei più importanti artisti modernisti portoghesi che ha influenzato profondamente l’arte e la cultura del XX secolo.

Oggi qui sorge un ristorante straordinario, un’esperienza culinaria unica in un ambiente storico e panoramico. Una splendida terrazza ed un menu’ gastronomico con prodotti del territorio : tutti i sensi ringraziano.

 


Dalla capitale, andando verso nord, si passa da Roca Agostino Neto, che è stata una delle più importanti piantagioni di caffè e cacao del mondo. Prendeva  il nome dal Presidente Angolano.

Le « Rocas »(piantagioni) furono sviluppate durante il periodo coloniale portoghese per la coltivazione di cacao, caffè ed altre colture tropicali.

Dopo l’indipendenza di São Tomé e Príncipe nel 1975, la Roca Agostino Neto, come molte altre piantagioni, fu nazionalizzata. Con il passare degli anni è stata in parte abbandonata: oggi c’è un desiderio di preservare la memoria storica e si spera nell’aiuto ed intervento di investitori

 

 

Purtroppo la gita al nord del paese sarà in un giorno grigio e con forte pioggia. 

Una delle cose negative di queste isole è proprio il clima: se, da un parte, la temperatura è mite tutto l’anno, dall’altra ci sono poche giornate dove il sole illumina le bellezze naturali. La natura sulle isole è rigogliosa anche per questo, perché piove in abbondanza, oltre 200 giorni all’anno, ma anche nella stagione secca (ora) ci sono precipitazioni occasionali.

Praia dos Tamarindos è all’estremo nord dell’isola, con le palme che mirano il mare. Bella, ma purtroppo la giornata era uggiosa e non invitava al bagno.

 

Ma la più grande delusione del giorno è Lagoa Azul, una bella baia dove, come dice il nome, l’acqua ha un intenso colore azzurro, colore che ho visto solo in cartolina.

 

 

Procedendo verso Santa Catarina, si passano le piantagioni di cacao di Diego Vaz e poi si attraversa l’unico tunnel dell’isola, naturale e scavato nella roccia.

 

 


Ritornando verso Sao Tome’ si attraversano villaggi.

Quando c’è un rigagnolo, le donne si ritrovano a lavare i panni o le pentole.

 


Qui la vita procede “leve leve” (piano piano).

La periferia della città mostra scene che non vorremmo vedere: i bambini crescono vicino all’immondizia gettata dall’ incuria dei genitori.

le case sono palafitte in legno con il tetto di lamiera.

 

 


Sao Tome’ conta molto sugli aiuti internazionali: molte ONG, e organizzazioni come l’Unicef forniscono supporto per il miglioramento delle strutture sanitarie. São Tomé e Príncipe e’ uno dei paesi più poveri al mondo, con un PIL pro capite molto basso. L’economia del paese è fragile e vulnerabile e dipende sostanzialmente da pochi settori come la pesca e l’agricoltura come cacao, caffè e olio di palma, quest’ultima controversa, perché, come ben sappiamo, se da una parte l’olio di palma contribuisce allo sviluppo economico del paese, la sua coltivazione rischia di causare danni ambientali irreversibili.

La strada che porta verso sud è la più panoramica del paese. Immersa in una foresta dalle tante tonalità di verde, offre scorci di grande bellezza. Inizialmente la bella strada asfaltata scivola dolce, tra curve e piccoli pendii.

Ogni tanto un semplice eco lodge fa capolino tra la foresta. Come Roca Santo Antonio.

 

 

Poco più avanti si trova Boca do Inferno , un sito che ha un valore simbolico e culturale per i locali. Qui la forza potente delle onde, che si infrangono contro una grande cavità rocciosa, crea un effetto visivo simile ad una bocca che ingoia l’acqua. Un fenomeno che impressiona, quando il mare burrascoso di un’alta marea si infrange, e la natura si ribella. Oggi il mare è calmo ed il luogo perde la drammaticità del suo nome evocativo.

 

 

Il litorale pittoresco passa da Praia Sete Ondas, molto frequentata  dagli amanti del surf

 

 


Lungo la strada un immenso rudere: la famosa “casa abbandonata “ era la residenza del responsabile della piantagione di cacao

Una bella sosta permette di ammirare la cascata di   Praia Pesqueira. Qui ci sono anche un piccolo ristorante e due bungalow in affitto, per coloro che vogliono un’immersione nella natura, semplice e senza fronzoli.

 

Più avanti, la strada inizia a mostrare le bellezze interne: il Pico Cao Grande è un iconico rilievo vulcanico, formato da lava solidificatasi all’interno di un antico vulcano e trasformata in roccia. Con i suoi 663 metri d’altitudine e la sua forma particolare è uno dei simboli del paese, il trionfo della natura, un’esplosione di verde che acceca, una bellezza che incanta.

 

Ogni tanto si incrociano i lavoratori delle piantagioni di palme da olio

 


 

 

Porto Alegre e’ un villaggio di pescatori e gente che lavora con il turismo.


Qui si trovano le più belle spiagge di Sao Tomè, raggiungibili percorrendo strade dissestate piene di buche e grossi sassi. 

 

 

Ma sarete pienamente ricambiati. Praia Piscina e’ una cartolina, con le splendide palme che incorniciano una sabbia dorata ed un mare cristallino. 

 

 

 

A meno di due chilometri, a Praia Inhame, sorge un Eco lodge, con bungalow sulla spiaggia o in mezzo al verde.

 


Vicino c’è Praia Cabana, anch’essa di bella sabbia dorata.

 

 

Da qui il barcaiolo ci porterà, in quindici minuti, su un luogo decisamente iconico.

Gago Coutinho, un ufficiale della marina portoghese, navigatore e storico dei primi del 1900, riuscì a dimostrare che L’isola das Rolas giace sulla linea dell’Equatore e qui si trova il monumento che ne segna il passaggio.

 

 

 

Sull’isola sorgeva un hotel 4 stelle del gruppo Pestana, un elegante rifugio per gli amanti della natura e del silenzio. Purtroppo, nel periodo del Covid, e’ stato chiuso ed oggi è completamente dismesso: che pena vedere una splendida struttura abbandonata e distrutta, anche perché dava lavoro agli abitanti locali (circa un centinaio di persone). Arrivati sull’isola, camminando tra le case dismesse, abbiamo visto molti giovani intenti a bere una orrenda bibita locale molto alcolica, una brutta realtà.

 

 

Una passeggiata in mezzo ad alberi da cocco e piante medicinali, porta alla bellissima spiaggia Praia Cafè

Si ritorna sull’isola principale, rotta verso la capitale. Da qui un breve volo di poco più di 30 minuti ci porterà alla scoperta di Principe. E, se volete, vi  aspetto, a breve, per leggere il mio articolo su una delle più belle isole dell’Africa, un vero gioiello,  dove i sorrisi e la cordialità della gente si mischiano ad una natura straordinariamente perfetta e spiagge che sembrano dipinti ad olio di abili pittori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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