Un piccolo paese senza sbocco sul mare, nel cuore dell’Africa Occidentale, con una storia ricca di tradizioni. Il nome Burkina Faso significa: “la terra degli uomini integri”, e riflette pienamente il carattere onesto e fiero dei suoi abitanti. I burkinabe’ si trovano davanti sfide difficili, come l’instabilità politica, la povertà ed i problemi di sicurezza.
Con una delle popolazioni più giovani al mondo (età media circa 17 anni), il paese dovrà affrontare una crescita significativa delle generazioni future, un grande problema per un paese che e’ tra i meno sviluppati al mondo ed ha un’economia principalmente dipendente dall’agricoltura e dall’estrazione mineraria.
Ouagadougou (chiamata semplicemente “ouaga” dagli abitanti) è una città affascinante ed autentica. Appena arrivati, sorprende vedere un gran numero di biciclette e motorini guidati da donne, che si infilano nel traffico afoso e scivolano su strade di terra battuta e polverosa.
Nel Burkina c’è una sorta di convivenza religiosa pacifica e di tolleranza tra le varie comunità religiose, anche se negli ultimi anni, il paese ha dovuto affrontare sfide legate all’estremismo religioso, soprattutto al nord. Negli anni 1960 (anno dell’indipendenza del Burkina Faso, che si chiamava Alto Volta), la popolazione seguiva principalmente credenze tradizionali africane, animiste, con un profondo culto degli spiriti. Solo il 20% della popolazione era islamico ed il 10% cristiano. Oggi il commercio trans-sahariano ha rafforzato l’Islam che è seguito dal 60% della popolazione, mentre il colonialismo dei missionari francesi ha convinto un 20% a diventare cristiano. L’Islam continua a crescere sempre più velocemente: nonostante le leggi che dichiarano valido un matrimonio dopo i 17 anni di età per una donna, in realtà , con il consenso dei genitori, e’ possibile avere matrimoni precoci, altamente diffusi, soprattutto nelle aree rurali.
Nel paese e’ anche cresciuto l’odio nei confronti degli ex Colonialisti. Nell’ottobre 2023 il Burkina Faso ha cambiato il nome di vie importanti. Boulevard Charles de Gaulle e’ diventato Boulevard Thomas Sankara, in onore di quello che potremmo chiamare il Che Guevara africano, ed ex presidente marxista del Burkina Faso, assassinato nel 1987 in un colpo di stato organizzato dal suo amico e vicepresidente Blaise Compaore’, aiutato forse anche da potenze coloniali che temevano la diffusione delle sue idee anti-imperialiste in Africa. Con la presa del potere il 4 agosto 1983 vennero avviate riforme innovative che portarono ad una crescita economica record nei 4 anni della sua presidenza. L’uccisione di Sankara nel 1987, venne giustificata con il fatto che la sua politica aveva messo a repentaglio i rapporti con la Costa d’Avorio e la Francia. Gran brutta storia! Oggi l’eroe nazionale è venerato.
Il desiderio di indipendenza e senso di patriottismo sono evidenti anche nei murales che tappezzano molti muri in cittĂ
Lungo un viale, un omaggio, con imponenti statue, a famosi cineasti africani
A Ouagadougou ci si muove con ogni mezzo. I taxi sono vecchie Mercedes color verde mela, auto di terza o quarta mano che hanno chilometri da giro del mondo, la cui carrozzeria tossisce continuamente. Ma il robusto motore tedesco continua a rombare, sotto i segni dell’età .
E poi carretti che trasportano derrate e persone, e moto, e pulmini strapieni che lasciano la cittĂ per raggiungere i centri rurali, con veri e propri equilibristi.
Il mercato Centrale (Gran Marche’) è vivace, il vero cuore pulsante della città . Oggi, accanto alle locali spezie, verdure, carni e pesci, appaiono banchetti di gioielli, parrucche, scarpe e tessuti sintetici, tutto Made in China, brutti prodotti a basso costo, di scarsissima qualità .
Per trovare prodotti locali, occorre andare al bel villaggio artigianale, dove si incontrano straordinari artisti che producono e vendono direttamente le loro creazioni: sculture, tessuti dipinti, ceramiche, gioielli.Â
Le maschere tradizionali Burkinabe’ che vengono usate nelle cerimonie e durante i festival, sono conosciuti in tutto il mondo per la loro bellezza.
Il museo nazionale di Ouagadougou è molto interessante. Qui sono esposte varie maschere. La loro origine viene da due fonti principali : la via divina e l’invenzione umana. Le maschere sono ricettacoli di potere, una forza soprannaturale e rispondono, in uno specifico rituale, alle domande della popolazione.
Quando queste rappresentano animali, il significato è esplicito: ad esempio il leone simboleggia la nobiltà ed il potere, il camaleonte l’adattabilità , il toro la forza, mentre i rapaci notturni sono legati alle potenze oscure e quindi portatrici di disgrazie.
Nei rituali, le maschere sono sempre accompagnate da musiche che escono da strumenti come flauti, tamburi ed altri, decisamente particolari.
Fuori dal museo, si trovano esempi di case dei burkinabe’ . Nel paese ci sono oltre 60 gruppi etnici, ognuno con la propria personalità .
In cittĂ tutto si ferma, piĂą volte al giorno, per alcuni minuti di preghiera
Una lunga strada rossa in mezzo al verde.
Su questa strada che porta a Bobo Dioulasso, la seconda città più importante del Burkina Faso, c’è una deviazione molto speciale, a 30 km da Ouagadougou,  che arriva al lago Bazoule’, famoso per i suoi coccodrilli sacri. La popolazione locale venera i coccodrilli come protettori e portatori di fortuna. Il rapporto tra la popolazione locale e questi animali e’ unico.
La leggenda racconta che i coccodrilli avrebbero aiutato gli abitanti del villaggio durante una grande siccità , guidandoli verso una fonte d’acqua e quindi la salvezza. Ecco perché oggi questi temibili animali sono rispettati e protetti. Non solo, vengono nutriti regolarmente con polli e altro cibi. Di conseguenza, a differenza dei coccodrilli in altre parti del mondo, qui sono incredibilmente docili e pacati.
Ecco perché non risulta pericoloso avvicinarsi ed accarezzarli…. naturalmente con la super visione di un “amico locale”.
Certo, assistere ad un’offerta al coccodrillo, di un povero pollo vivo, e’ una visione decisamente cruenta.
La strada continua, con qualche stranezza, come questo “moderno” semaforo (a minuti), piazzato su una strada polverosa di terra rossa.
Si attraversano campi di miglio, sorgo, mais, cotone e villaggi poverissimiÂ
Il mercato degli animali
Un pozzo
E bambini
Bobo Dioulasso è una città ricca di storia e tradizioni. La Grande Moschea è uno straordinario esempio di architettura sudanese-saheliana. Costruita nel 1893 quando la città era un crocevia di scambi commerciali e culturali tra l’Africa occidentale ed il mondo islamico, fatta  interamente in mattoni di fango, legno e paglia, ha torri che fungono da minareti. L’interno è fresco e ombreggiato,  grazie anche alla disposizione delle aperture. Uno spazio di preghiera tra i più importanti del paese.
Qui siede l’imam
e qui ricorda ai fedeli il momento della preghiera.
L’antica città di Bobo e’ divisa in 4 aree: animisti, mussulmani, forgiatori e cantastorie (griots). L’accoglienza è calorosa. I bambini accorrono incuriositi. Nelle strade della città , la vita scorre tra attività ’ di ogni genere.
Nella zona dove vivono gli animisti, i riti si susseguono.
Questa è una sorta di aula di giustizia.
In questo buco, i due litiganti inseriranno un uccello vivo. Quello che uscirà per primo, farà vincere al suo proprietario l’ immunità . Sostanzialmente, la vita è legata alla fortuna. Per esempio, prendiamo un uomo che ha picchiato selvaggiamente un altro uomo… in questo caso vengono portati entrambi davanti al “tribunale”. Ma se l’uccello dell’uomo che ha commesso il reato, dovesse uscire per primo dal buco, in tal caso, lui risulterebbe completamente innocente.
Naturalmente ci sono anche i riti di feconditĂ , molto richiesti in una societĂ che cerca sempre piĂą figli, per i, purtroppo ben noti, motivi religiosi.
I bambini vivranno così, in mezzo all’immondizia e mancanza di igiene. Anche l’accesso alla scuola sta diminuendo, per piĂą motivi: soprattutto tra le ragazze l’abbandono scolastico è molto elevato a causa di fattori come il lavoro domestico, i matrimoni precoci e le difficoltĂ economiche delle famiglie. Nelle zone rurali, poi, oggi i bambini parlano solo la lingua locale (il moore’, il dioula o il fulfulde’), mentre nelle scuole l’insegnamento è in francese.Â
A proposito di sesso, in molti luoghi del paese, appaiono cartelli con annunci di questo genere, attaccati ad alberi.
Malgrado la maggior parte della popolazione sia mussulmana, qui l’alcool piace a tutti. Questa è la produzione della birra locale.
E questi sono i “griots” i “cantastorie”, coloro che, in passato, erano addirittura consiglieri del re. Oggi sono musicisti e danzatori, che portano avanti le loro tradizioni con strumenti dal sapore antico.
Le donne cucinano in mezzo a cortili difficilmente praticabili nella stagione delle piogge.
La stazione dei treni di Bono Dioulasso e’ un altro bellissimo edificio in stile neo sudanese. Oggi è utilizzata principalmente per il trasporto merci tra il paese e la Costa d’Avorio.
Un luogo molto interessante da visitare è il villaggio di Sindou. Nella parte sud occidentale del Burkina Faso, si trovano delle splendide formazioni naturali scolpite dall’erosione nel corso di milioni di anni. La passeggiata è tra guglie imponenti, grotte, gole, e formazioni rocciose che creano un paesaggio surreale.
Un po’ più avanti, il villaggio di Kawara offre una rappresentazione delle tradizioni e della vita rurale del Burkina Faso.
La condivisione del cibo
Lo stoccaggio dei prodotti dell’agricoltura
L’agricoltura di sussistenza è vitale per una popolazione giovanissima.
Ma Kawara è anche conosciuta per la produzione di vasi.
E naturalmente orde di bambini
Un bell’incontro con la popolazione locale, che ci accoglierà con alcuni balli tradizionali.
Sulla strada per Ouagadougou, un’altra sosta è al lago di Tengrela, vicino a Banfora, dove vivono gli ippopotami.
Il villaggio abbarbicato di Koro, non lontano dal confine con il Mali, è pieno di misteri. Le vecchie case sono fatte di fango impastato con letame (che contiene fibre forti, poiché le mucche si nutrono d’erba) e sono molto resistenti, tant’è che possono durare anche 50 anni. All’interno, la struttura è in legno.
Qui vivono poche persone, gran parte della popolazione si è spostata in pianura. La maggioranza sono politeisti animisti, che adorano spiriti ancestrali e divinità legate agli elementi naturali come la terra, l’acqua e le montagne e continuano a perpetuare i loro culti.
Questo, per esempio, è il luogo dove le donne vengono a offrire sacrifici in cambio di fertilità .
La strada riprende lungo strade polverose e attraversa villaggi
Ma il luogo più caratteristico del Burkina è sicuramente Tiebele’, un affascinante villaggio nella regione Sud-ovest del Burkina Faso. Tiebele’ e’ una vera gemma nascosta, famosa per le case fortificate in stile Kassena, decorate con splendidi murales.
I Kassena sono uno dei gruppi etnici più importanti del Burkina Faso. Le loro abitazioni sono costruite utilizzando fango e paglia e decorate con motivi geometrici e simboli che rappresentano aspetti quotidiani e spirituali della vita locale. Ogni casa ha una propria personalità , anche se sono tutte costruite con l’abilità artigianale tramandata da generazioni. Le pitture sono realizzate con terre naturali di varie tonalità che variano dal giallo al rosso, dal bianco al nero. Ogni casa è un’opera d’arte.
Il lavoro viene eseguito in perfetta armonia, tra gruppi di donne.
Gli uomini lavorano solo quando devono preparare la casa per prendere moglie
Altrimenti , gli uomini si incontreranno dopo, al ristorante, dove si esibiranno in danze e musiche locali.
A pochi chilometri da Banfora, sorge un’altra meraviglia della natura. Le cupole di Fabedougou sono delle sommità semisferiche, dei grandi panettoni, costituiti da rocce calcaree erose dal vento e dall’acqua nel corso degli anni. La forma insolita ne fa un’attrazione turistica
Chiudo con la solita carrellata di persone incrociate in questo viaggio
Uomini
Donne
Ed i tantissimi, troppi, bambini
4 risposte
Ciao Laura,
Leggo sempre i tuoi reportage con interesse e godimento.
In questo viaggio dove dormivi e dove e cosa mangiavi ?
Quanti paesi ti mancano ancora da visitare ?
Un abbraccio
Federica
Cara Federica, ti ringrazio del commento. Ci sono degli Hotel assolutamente decenti nelle città principali, quindi è stato un viaggio comodo. Per quanto riguarda il cibo io ho mangiato tutti i giorni il famoso “Poisson capitaine”, il pesce tipico dell’Africa Occidentale, dalla carne molto fine, e gusto simile al branzino. Viene servito in filetto o spiedino. L’alternativa era il piatto tipico, il To’, una sorta di polenta fatta con miglio o mais bianco, insapore, cui viene aggiunta una salsa di verdure e pollo.
Sto continuando a viaggiare (ora sono in Guinea Equatoriale) e mi mancano 9 paesi per raggiungere il mio obiettivo. Un grande abbraccio e spero di rivederti un giorno
Grande Laura, che meraviglia questo viaggio con quelle donne bellissime, creative e libere.
Impagabile la serie di foto con il coccodrillo “apparentemente” mansueto… fino a che non c’è un pollo vivo a mezzo metro dalle fauci. Mi sembra che tu abbia incontrato una popolazione serena, peccato per la questione dell’istruzione che non raggiunge i piĂą indigenti.
Che dire degli uomini… las me stè travaj, molto bello il diciamo “Kaftano” color terra con decori bianchi (come si chiama? Hai altre foto?).
I tuoi racconti di viaggio sono davvero pazzeschi, con dati di socio politica sempre precisi e realistici, e foto notevoli.
A presto tue news da Guinea Equatoriale darling
Eh si, questa è l’Africa vera, quella dove tutto è imprevedibile. La bellezza ed i sorrisi che si mischiano all’incertezza, creando uno stile di vita che non va oltre all’oggi perché, purtroppo…. Chi vuol esser lieto sia: del doman non v’è certezza!