Lapponia Finlandese 🇫🇮

 

Bures boathin Sapmai! Benvenuti in Sapmi (Lapponia), in lingua Sami.

L’aria gelida che ti accoglie all’arrivo è bollente : sembra un ossimoro, ma l’emozione del paesaggio da fiaba riscalda l’anima.

Qui tutto è perfetto: le infinite e deserte strade finlandesi sono avvolte in quel punto di bianco candido, con gli immensi alberi gelificati che sembrano preziosi gioielli incastonati in un magico tappeto, su cui camminare. Le scarpe cinguettano delicatamente sopra il soffice manto, in un coro armonioso  che sa di pace.

 


Intorno, un silenzio avvolgente e rassicurante che ti abbraccia. La natura nordica invernale è magia pura, soprattutto  quel buio artico che non solo non fa paura, ma incanta.

Il mio viaggio in Finlandia ha una ragione speciale nella mia vita di viaggiatrice perché il mio sogno di vedere tutti i paesi nel mondo,  inizia (mentalmente) qui. Nel mio primo anno di liceo linguistico, quando già sognavo di vedere il mondo lontano, l’insegnante d’inglese ci chiese se volevamo corrispondere con un “penfriend” in Europa. Si poteva scegliere il paese. Io aprii la mappa dell’Europa, cercai il paese europeo più lontano dall’Italia e risposi: Finlandia. Con Satu abbiamo iniziato a raccontarci le nostre vite di adolescenti, poi di ragazze e poi di donne…insomma,  dopo tanti incontri in Italia ed in Finlandia, quest’anno festeggiamo 50 anni di amicizia! Un anniversario “d’oro”, che merita un doppio incontro nei nostri paesi.

 

Ed eccomi a Levi, nella Lapponia, la stazione sciistica più grande e famosa della Finlandia. 

 



 

 

Levi e’ il classico villaggio nordico dove si contano più ristoranti e bar di persone. Siamo in piena stagione turistica e le proposte di svago sono molte, tra queste: sci alpino e snowboard, sci di fondo (oltre 230 km di piste battute, molte illuminate per sciare anche di notte), motoslitta, ciaspole e  fat bike


Ogni anno, vicino a Levi, viene costruito lo Snow Village, una struttura con sculture di neve e ghiaccio, a tema, create
da artisti provenienti da tutto il mondo. In realtà si tratta di veri artigiani, specializzati nella lavorazione di neve  e ghiaccio.

La costruzione del villaggio inizia quando il freddo glaciale fa capolino, in genere inizio novembre: serve una temperatura sotto lo zero per poter lavorare i massi di ghiaccio. Venti milioni di chili di neve e trecentomila chili di ghiaccio cristallino naturale si trasformeranno, grazie alle mani magiche dei maestri, in vere opere d’arte. Si parte con l’uso di stampi con preferenza per le forme rotonde, perché più facili da gestire. Dopo la rimozione degli stampi, gli artisti, veri scultori dall’occhio fine, decorano gli interni, secondo il tema della stagione.

Quest’anno  il tema del mondo sottomarino prende forma, per la gioia dei visitatori. Si passeggia in un villaggio a galleria, tra varie sculture, un bar e uno scivolo.

C’è anche la possibilità di trascorrere una notte in questo luogo magico e spettacolare.

Una splendida suite, molto romantica, tutta in ghiaccio, accoglie una coppia pronta a vivere l’atmosfera decisamente frizzante di un letto ricoperto con materassi isolanti e sacchi a pelo termici, luci soffuse e dettagli scolpiti che creano un’ambiente fiabesco. Il costo di una notte in questa unica suite è di 4.500€. Il prezzo include il pernottamento nella suite di lusso in ghiaccio (con tutto l’abbigliamento adeguato), l’accesso ad un cottage con sauna e vasca idromassaggio e la prima colazione in un ristorante riscaldato.

Ma sbrigatevi, perché la struttura sarà aperta solo fino al 6 aprile 2025, dopodiché il meraviglioso mondo delle fiabe si scioglierà lentamente,  fino a sparire.

Il paesaggio invernale incantato di Levi e dintorni, si espande sui laghi coperti di ghiaccio e neve. Qui si incontrano persone intente a pescare: dopo aver fatto un grande foro nel ghiaccio, il pescatore prepara la trappola ed attende, in silenzio, che il pesce abbocchi.

 

L’esperienza più emozionante della Lapponia per me è però l’incontro con i Sami e le renne.

I Sami sono l’unico popolo indigeno riconosciuto dall’Unione Europea: vivono nel nord di Finlandia, Svezia, Norvegia (e nella penisola di Kola in Russia) ed hanno diritti speciali legati alla loro cultura. Anche se oggi usano i costumi tradizionali solo nelle occasioni speciali, il loro orgoglio di appartenenza resta intatto. Ho conosciuto Erika, una bella ragazza che oggi fa la guida turistica.

È venuta a prenderci in Hotel con il suo van e ci ha accompagnato da un amico, Markku, che possiede una splendida fattoria a ottanta chilometri da Levi, proprio al confine con la Svezia, in un luogo totalmente disabitato ed incredibilmente unico. Entrambi hanno origini SAMI. In Finlandia i Sami rimasti sono pochi (circa 8000), mentre in Svezia sono 20000 ed in Norvegia circa 40000. Erika ha completato gli studi universitari a Rovaniemi, ma poi ha deciso che la vita di città non le interessava ed è tornata alle origini. Ama la campagna, la natura pura e selvaggia, e, naturalmente, le renne. La fattoria di Markku non è cambiata negli anni: qui si può fare una full immersion nella storia millenaria degli iconici animali della regione, le splendide renne.

Ci sono molte fattorie, dove si possono conoscere le attività quotidiane dell’allevamento di renne, e dove si può dare da mangiare a queste creature affascinanti, per esempio trascorrerò anche un paio d’ore a Sammun Tupa, a quindici minuti da Levi, ma qui è un altro mondo.

L’allevamento è immenso, siamo in mezzo ad una foresta senza fine. Loro, le regine del luogo, le mitiche renne, vivono in un ambiente selvaggio e naturale. Sarà un safari meraviglioso. Dopo aver indossato l’abbigliamento “gran freddo”, Markku e Erika ci invitano a prendere posto sulle rudimentali slitte.


Trainati dalla motoslitta, partiamo,  percorrendo la tundra artica e sfiorando la taiga (la foresta boreale di conifere), in mezzo ad un paesaggio da cartolina, alla ricerca del branco. Ci vorranno oltre venti minuti prima dell’idillio. Su un immenso piazzale con il manto di neve candida e circondato da conifere, tantissime renne (circa 1200) pascolano serene. La maggior parte sono femmine, allevate con cura e rispetto per la tradizione.

 

 

 

Trascorrerò un paio d’ore ad osservarle, cercando un avvicinamento, ma, essendo questi animali abituati allo stato brado, sarà impossibile.  E sarà anche difficile, all’inizio, sostenere il racconto dei due Sami, che spiegheranno perché mangiare carne di renna sia considerato etico.

Markku ci dice che le renne, qui, vengono allevate in libertà, ben lungi dalle pratiche intensive degli allevamenti industriali, quindi viene garantita all’animale una vita serena. Nella cultura Sami, l’ allevamento delle renne e’ una tradizione secolare e non solo speculazione economica. Nel rispetto del ciclo naturale, tutte le parti dell’animale vengono utilizzate (carne, corna, ossa, pelle). Ed anche l’impatto ecologico è ridotto perché le renne si nutrono di muschi e licheni, quindi risorse naturali, e producono molte meno emissioni di gas serra rispetto, ad esempio, ai bovini. Per tutto questo, la carne di renna è magra, ricca di omega-3 e proteine. Detto questo, si vedranno moltissime femmine e pochi maschi, perché sono proprio questi ultimi a crescere più velocemente. Un maschio  può fecondare più femmine e quindi non è necessario mantenerne un gran numero nel branco. Inoltre, nella stagione degli amori (settembre-ottobre), i maschi tendono a combattere per il territorio. Per tutto questo, l’allevatore tende a macellare il maschio, anche per evitare la sovrappopolazione. Insomma, una vita strana quella del maschio della renna: se, da una parte, avrà un’intensa vita sessuale con più “fanciulle”, dall’altro sarà una vita decisamente corta! Come dire…. Una vita breve ma molto intensa!

Markku ci mostrerà un coltellino speciale. Il sistema di “ear marking” (marchiatura dell’orecchio) è lo stesso da sempre: ogni allevatore ha un coltellino personale , registrato, con cui incide l’orecchio dell’animale con un taglio permanente e riconoscibile per tutta la vita. Le renne sono allevate in libertà e possono migrare su territori immensi: i marchi permettono agli allevatori di riconoscere i propri animali.

 

In mezzo alla foresta c’è una Tupa, una sorta di baita grezza,  costruita dal nonno di Markku. Chiunque si trovi in zona ed abbia bisogno di riposarsi o riscaldarsi, può entrare, accendere un fuoco e preparare una bevanda calda, o grigliare le salsicce.

 


Qui ci sono anche alcuni ricordi di famiglia. Appeso alla parete c’è il tamburo sacro dei Sami.

 

Gli antichi sciamani in Lapponia, usavano il tamburo Sami per guarire ed eventualmente chiedere aiuto ed assistenza per i loro antenati. Le decorazioni rappresentano il cosmo secondo la spiritualità Sami, con riferimento a divinità ed animali sacri. Ogni tamburo era unico e personalizzato in base allo sciamano che lo usava.  Ancora oggi, non bisogna toccarlo perché rappresenta il battito cardiaco delle persone, degli animali e della terra e quindi anche solo sfiorarlo,  porta sfortuna.

E si riparte, attraversando paesaggi incantati, provando, per un attimo, l’ebbrezza di guidare la motoslitta 

 

 

 

 

 

Sulla strada del rientro, una sosta panoramica a Muonio, con vista sul lago ghiacciato e le montagne in sottofondo.

 

 

 

Questo è uno dei luoghi conosciuti per inverni lunghi e rigidi con temperature che scendono fino a -30, ed è anche una delle migliori località per osservare l’aurora boreale, visibile per gran parte dell’anno.

Le luci del nord sono la poesia che incontra la fantasia. Per il popolo Sami, l’Aurora boreale ha un significato spirituale e mistico. Ci sono tante credenze e leggende: da quella che interpretava le luci danzanti nel cielo come un presagio di eventi futuri tragici come guerre, a quella che invece le considera un segnale inviato dalle divinità per guidare il popolo. E ancora: le luci magiche sono viste come un collegamento tra il mondo terreno ed il mondo dei defunti. Quest’ultima è anche la credenza di Irma, la ragazza che ci ha accompagnato alla ricerca dell’Aurora Boreale. Lei ci racconta che il padre percorreva tutti i giorni oltre 10 chilometri a piedi per raggiungere la scuola, attraversando foreste e strade remote. In inverno partiva prestissimo e, nel buio stellato, il cielo si colorava di meravigliose immagini, che si muovevano sinuose indicandogli la strada ed accompagnandolo sulla via, come se qualcuno della famiglia, da lassù, lo prendesse per mano in un abbraccio che unisce i due luoghi : un vero ponte tra il mondo terreno ed il mondo degli spiriti. Oggi Irma dice di vedere spesso,  nel flessuoso movimento in cielo, le immagini dei suoi avi, che la proteggono. Anche per i Sami moderni, completamente integrati nella società odierna del consumismo  e della vita facile , l’aurora boreale è ancora un simbolo dell’identità e del fortissimo legame con la natura e le terre ancestrali.

Un’emozione davvero forte, vedere l’aurora Boreale. Nei dieci giorni trascorsi in Lapponia avrò la fortuna di vederla ben tre volte, in situazioni completamente diverse. Per ora vi mostro questo,


 

L’aria gelida brucia le guance. Anche se il sole splende, le sferzate furiose di quel vento glaciale fanno digrignare i denti. Ma loro sono immensamente felici. I cani da slitta simboleggiano la gioia di vivere, la voglia di correre e sfidare una natura ribelle che amano. Gli husky, energici e burloni, saltellano impazienti di correre ed inseguirsi, in un gioco di squadra dove tutti sono leader. Sono stupendi e pieni di  entusiasmo: per loro è puro divertimento. L’esperienza di un’avventura nella Lapponia finlandese, su una slitta trainata da cani, è semplicemente straordinaria. Il vapore che si solleva ed il cuore che batte: gli husky tirano la slitta che sfreccia sul lago ghiacciato, per poi entrare in un corridoio di cristalli, i ghiaccioli della foresta incantata. Il rumore forte dell’energia dei cani, rompe quel silenzio quasi come se raccontasse una poesia: “loro, il mondo ed io”.

 

 

Aprire il file

Nel Levi husky Park, a circa venti minuti da Sirkka  (Levi) si può vedere come vengono trattati gli animali, non solo i cani, ma anche le renne ed un paio di volpi artiche:  tutti sereni e ben nutriti.

Le renne qui sono decisamente addomesticate: si lasciano accarezzare come teneri animali di casa.

 

Ecco il mio kiss!!! Ed un paio di coccole.

 

Dopo,  un buon caffè in un ambiente molto accogliente

 

 

 

Ci sono anche altri luoghi dove vedere le renne: come Sammun Tupa, una fattoria ad un quarto d’ora dalla città.

 

 

 

 

 

Il bar locale propone ottimo caffè con pasticceria, come la Pulla (tipico dolce finlandese, una deliziosa brioche alla cannella), oppure salsicce da cuocere direttamente sul fuoco scoppiettante della Kota, tradizionale tenda lappone simile ad un tipi’ : in passato era utilizzata dai Sami come tenda mobile.

 

 

shopping hand made!

 

 

 

 

 

 

A Sammun Tupa,, oltre al giro in renna, si può anche prenotare una sauna serale, con “coraggioso tuffo” nella piscina naturale ghiacciata: “only the brave”! .

 

Se vi resta un po’ di tempo, vi consiglio le meravigliose passeggiate intorno alla città di Levi,  sia quella verso il Golf Club, che, dal lato opposto, quella che attraversa  il lago, e sale, sulle colline alberate argentate denominate tunturi.

 

 

Anche qui troverete delle baite, chiamate “mökki”: realizzate in legno, offrono un rifugio accogliente per chi deve riposarsi durante la camminata. Il legno è a disposizione per far scoppiettare un bel fuoco. Chi vuole,  può cucinare le proprie salsicce qui, tra il profumo di legno bruciato e pino.

La natura finlandese ospita animali dal cuore caldo: in un luogo dove non pensi ci sia vita, appare, come per magia, una splendida volpe

 

 

 

In città si trovano ristoranti per ogni palato. Le specialità sono comunque a base di carne o salmone.

La renna ha carni morbide che si accompagnano al vino rosso o alla birra. Il Poronkaristys è un ottimo stufato di renna, servito su un letto dí pure’ di patate e salsa di mirtilli rossi.

 

ottime anche le salsicce di renna con salsa di cipolle rosse caramellate e senape.


Le zuppe sono un’altra tipicità: la
Lohikeitto per esempio è fatta da pezzi di salmone, patate, carote e porri e panna acida, serviti con aneto fresco.

 

tra i dessert, oltre alla Pulla, si può trovare il formaggio locale, servito caldo con i camemori, lamponi artici dall’intenso color giallo: questi frutti sono considerati una prelibatezza, in quanto crescono solo in particolari terreni artici e la raccolta è certosina  perché i frutti vanno raccolti a mano uno per uno e maneggiati con cura perché si deteriorano facilmente, essendo molto delicati.

 

Un viaggio in Lapponia non si considera completo se non include Rovaniemi. Da Levi comodi autobus permettono di raggiungere la città in due ore e mezza: il viaggio merita anche solo perché attraversa lo spazio immenso lappone, la sua natura pulita e fatata, con pochi villaggi e tanta sensazione di libertà.

 

Rovaniemi è la capitale della Lapponia, con circa 60.000 abitanti. Ma la sua popolarità è mondiale: pensate che nel 2023 la città ha registrato un record di 1,2 milioni di pernottamenti: l’ afflusso di visitatori e’ stato circa venti volte superiore al numero di residenti.

La città in sé non ha grandi attrazioni, essendo stata completamente ricostruita, dopo che fu quasi totalmente incendiata dalle truppe tedesche nel 1944. La ricostruzione fu pianificata dal grandissimo architetto Alvar Aalto, che progettò la città con una pianta a forma di testa di renna, il simbolo della Lapponia, con le strade principali che formano le corna.

A pochi chilometri dal centro, sorge il villaggio di Santa Claus, una sorta di Disneyland (mai fare questo paragone ai finlandesi!) dove tutto (o quasi) ruota intorno a Lui, Babbo Natale. Il mondo dei bimbi (ma, francamente ho visto più coppie e gruppi adulti che bambini!) comprende corti giri in slitte trainate da renne, negozi di souvenir a tema natalizio, l’ufficio postale e molti ristoranti.

Nel centro del villaggio c’è anche un angolo iconico: si può simbolicamente attraversare la linea immaginaria del Circolo Polare Artico, situato ad una latitudine di 66°33′48.1″ Nord. Questo segna il limite oltre il quale, almeno un giorno all’anno, il sole non tramonta mai in estate (il fenomeno del sole di mezzanotte) e non sorge mai in inverno (notte polare).

E, naturalmente, poiché sono venuta fino qui, non potevo evitare la foto kitsch con l’Eroe della Lapponia, Santa, colui che, dopo aver chiesto le mie origini, ha borbottato: “ viva la Juventus!” (Per una che non ama il calcio, ma comunque ha sempre tifato Torino….un bello smacco!).

 

Ed anche la mia avventura nella Lapponia Finlandese sta per finire, ma la fortuna è ancora dalla mia parte. Ed ecco che nelle due ultime serate, il cielo mi regala delle meravigliose sorprese.

Il freddo pungente della foresta lappone in una notte stellata, con la neve croccante che si frantuma sotto i piedi, diventa ancora magia….ed è come se la danza nel cielo fosse magistralmente diretta da un’orchestra che lascerà un ricordo indelebile.

 

 

Certo, riprendere tutto ciò con un I-phone non rende giustizia alla bellezza reale….. e ringrazio un’amica che mi ha omaggiata della foto che e’ riuscita a scattare : i due simboli di un luogo mitico, renna ed aurora boreale. Missione compiuta!

 

 

Moi moi…..Ciao Ciao meravigliosa Finlandia, forse ci vediamo il prossimo anno.

 

 

 

 

 

4 risposte

  1. Wow bellissimo. Che fortuna vedere questi animali aurora boreale le renne bellissimo brava brava 😻😻😻😻io sempre alle prese con le fiere . Vedo sempre i tuoi viaggi e ti invidio un po’ ma fai bene. Sei bravissima a descrivere i posti e poi ti trovo benissimo wanderfull woman un abbraccio

    1. Grazie 1000 per il super commento! Mi piacerebbe tanto tanto rivederti. A giugno sarò a casa: ti scrivo presto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *