La Bretagna è una regione della Francia che si trova a nord ovest del paese, con una forte identità. Qui, l’antica cultura celtica abbraccia l’eleganza francese e, con un po’ di stizza, volge l’occhio verso un’agognata indipendenza, come se l’universo fosse composto da due unicità : la Bretagna ed il resto del mondo.
I Bretoni hanno una loro lingua, che appare anche nei segnali stradali.
E, anche se con una certa ironia, sussurrano che il loro territorio contiene il mondo intero, ed i suoi confini racchiudono il tutto, come dire, a sinistra c’è solo il mare, e a destra ….nulla di interessante !
La bandiera che svolazza davanti a molte case, è composta da 9 strisce bianche e nere accompagnate da ermellini stilizzati, che rappresentano la Bretagna e le nove province storiche.
Il Sud della Bretagna si divide in 4 dipartimenti, tra questi, il Morbihan ed il Finistère: il mio viaggio attraverserà questi luoghi.
Mor bihan… il piccolo mare. Il golfo è magicamente puntinato di isole.
In una giornata di sole, l’Ile aux Moines mostra la sua acerba bellezza: un sottile viaggio nel passato, ed una passeggiata rilassante che profuma di alghe, e fa sentire nell’aria l’eco dei grandi navigatori dal carattere forte, rude ed orgoglioso, forse imprevedibili come il tempo.
Le case sembrano uscite da una fiaba
Pochi mezzi di trasporto “disturbano “ la quiete autunnale di questo angolo di paradiso,
Questa è la bella spiaggia dell’isola
I rintocchi di una campana richiamano i fedeli in raccolta, che poi si troveranno magari in una delle creperie locali, davanti ad una meravigliosa galette ed un buon bicchiere di sidro.
Davanti al golfo, i paesini come Arradon e Le Bono, si susseguono, silenti, in una giornata d’ottobre, quando il clamore estivo ha lasciato il posto alla popolazione locale, molto meno rumorosa, e gli individui meteoropatici possono finalmente mostrare le loro bizzarrie, indipendentemente dal sesso o dall’età.
Bellissime proprietà fanno capolino in mezzo ad una natura generosa e meditativa ed un mare altezzoso, che gioca con le maree.
La piccola Ile Berder e’ una bella passeggiata dove il salmastro del mare diventa poesia. Ma, attenti agli orari, perché il rischio è di restare bloccati per ore, quando l’alta marea copre il passaggio.
Sainte Anne d’Auray e’ il primo sito di pellegrinaggio cattolico in Bretagna.
Auray ed il vecchio quartiere di Saint Goustan sono belli anche in una giornata uggiosa. Qui troviamo le tipiche maisons a pans de bois, edifici con una caratteristica ossatura in legno colorata, un’architettura che appare in molte cittadine bretoni.
Vannes è un centro portuale dal fascino discreto, ed un’autentica città medievale . È bello perdersi tra i vicoli tortuosi, le stradine acciottolate e le piazzette del centro storico ed alzare gli occhi per scoprire le bellezze locali
Tutto questo, circondato da imponenti mura di cinta e da porte fortificate: un gioiello racchiuso in un meraviglioso scrigno
La strada che porta alla penisola di Quiberon attraversa la stazione balneare di Carnac con l’interessante campo di megaliti. I circa 3000 menhir appaiono come funghi in un territorio di oltre quattro chilometri. Questi megaliti monolitici eretti durante il neolitico sono un vero mistero.
La tradizione popolare narra che San Cornelio (nel III secolo dc), inseguito da soldati romani, cerco’ di scappare via mare, ma, non trovando navi, e quindi essendo in trappola, si girò e trasformò i soldati, pagani, in pietra.
La penisola di Quiberon e’ un interessante lembo di terra che si affaccia sul mare. Le spiagge di sabbia e la costa selvaggia, sono un paradiso per gli amanti della natura.
Lasciato questo angolo dal fascino rude e primitivo, si arriva a Lorient, una città la cui ricostruzione, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, non le rende onore. A Lorient due sono i punti di interesse: il primo è il Festival Interceltico che si svolge ogni anno inizio agosto, in città, e riunisce tutte le nazioni celtiche del mondo: un trionfo di tradizioni, cui Lorient va molto fiera. L’altro, è la Città della Vela Eric Tabarly.
Lorient e’ una città a vocazione velista: i grandi navigatori, i pionieri delle onde increspate e maree violente, i lupi di mare, dal carattere rude ed orgoglioso, partivano da qui, alla conquista del mondo. La Base Sottomarina di Lorient appartiene al progetto del Vallo Atlantico, ed è stata costruita dai Tedeschi tra il 1941 ed il 1944. Una presenza ingombrante, causa della distruzione della città nel 1943. Il sito è stato utilizzato poi dalla marina francese come base sottomarina fino al 1997. Oggi la Città della Vela e’ un centro nautico, polifunzionale avveniristico, legato all’avventura del mare, ed è dedicato a Eric Tabarly, carismatico, spigoloso navigatore e velista francese, famoso per le regate transatlantiche in solitaria, scomparso in mare nel 1998.
Qui e’ possibile visitare il museo e osservare le navi da regata dal pontile. Ma l’esperienza più interessante, per me, è senz’altro la visita di un incredibile sottomarino. Il Flore, dismesso nel 1989, e’ testimone di 50 anni di storia militare. La visita guidata nei meandri del sottomarino e’ un’immersione in quella che era la quotidianità della vita di bordo: interessante, per chi non soffre di claustrofobia.
Di fronte, il piccolo centro di Kerguelen, un pugno di case affacciate sull’oceano
A pochi chilometri da Lorient, il ridente paese di Larmor Plage, mostra le sue spiagge, che accolgono un turismo estivo amante delle acque fredde.
Nel celebre mercato domenicale si trovano anche i prodotti locali.
La bella passeggiata da Port Maria verso Lomener respira l’aria di mare intrisa di iodio
Se poi volete fare una sosta gastronomica, il ristorante le Vivier vi accoglie pieds-dans l’eau con i suoi meravigliosi plateaux de fruits de mer.
Cos’hanno in comune i mulini a vento, i biscotti al burro ed i pittori come Paul Gauguin e Charles Laval? La piccola cittadina di Pont Aven, nel verdeggiante estuario del fiume Aven, è uno dei luoghi più turistici della Bretagna del Sud. La storia racconta di cavalletti piantati ovunque, e « giganti dell’arte pittorica » che si lasciavano trasportare dall’ispirazione del luogo.
il maestro Paul Gauguin fondò qui la celebre scuola dei pittori .
Oggi Pont Aven e’ un’imperdibile tappa di un viaggio nella Bretagna del Sud. La passeggiata nell’arte fa incontrare il turista colto alla ricerca della rarità da collezione, con il mediocre “fai da te”, che si accontenta di una stampa di brutta fattura. Pont Aven e’ un paese decisamente democratico, che accoglie tutti, anche quelli che preferiscono sedersi ad un caffè e sgranocchiare un biscotto ipercalorico, ma che, come direbbe un’amica, “e’ una gioia per il palato ed un portatore di sana felicità”.
Prima di andare a Quimper, consiglio una deviazione di 12 km verso la costa occidentale, per visitare il pittoresco borgo di Kerascoët, nel comune di Névez. Le antiche case in pietra di granito con i tetti di paglia o ardesia, le persiane blu e le colorate ortensie, nascondono molte leggende. Perfettamente conservate, queste case sono uniche in Francia
Quimper, l’antica capitale della Cornovaglia francese, mostra la sua bellezza anche in una tipica giornata uggiosa di ottobre.
Intorno alla Cattedrale gotica di Saint Corentin, con le sue guglie che si elevano fino a 76 metri d’altezza, si attraversano tortuosi vicoli con palazzi signorili, case dal fascino eterno ed antiche abitazioni medievali a graticcio.
Concarneau, a meno di mezz’ora, è una delle « ville-close »(città fortificate) più belle di Francia. Un malinconico viaggio indietro nel tempo. Dopo aver attraversato il piccolo ponte si apre un mondo antico di belle piazzette e viste straordinarie
Nel centro storico, pasticcerie e creperie emanano un profumo che stordisce il viandante di passaggio
L’essenza del Medioevo è vivissima in uno splendido villaggio a nord di Quimper. Locronan è un altro tuffo nel passato, perfetto, senza grinze, quasi come se si attraversasse un libro antico in punta di piedi.
La Bretagna è un luogo dove il culto del cibo raggiunge l’apoteosi. Molte soste golosissime ruotano intorno a delizie dolci, espressioni della alta pasticceria francese. I « biscottifici » sono dei veri musei dove l’occhio incontra il palato per raggiungere l’estasi. Guardate questo « Hotel fatto di cioccolato » in una pasticceria di Concarneau
Ed il famoso Kouign Amann (traduzione in bretone di « dolce al burro »), una torta di pasta sfoglia burrosa, che si scioglie in bocca.
In alcune vetrine, l’arte del Maitre Pâtissier 🧑🍳 appare in tutta la sua bellezza.
Ma, naturalmente, i mercati sono il lasciapassare del paese, con « i fruits de mers » in bella mostra.
Tra altri, granchi, ostriche e aragoste trionfano sulle bancarelle. Benvenuti nel paese di Bengodi!
E ora di partire. Il volo sarà da Nantes, la « città di confine » . Storicamente, Nantes apparteneva alla Bretagna, ma oggi è ufficialmente la capitale della Loira Atlantica (Pays de la Loire) . Un giro in città mostra che la cultura e la storia di Nantes sono ancora strettamente legate alla Bretagna.
Vi lascio con alcuni scatti fatti durante una passeggiata nel centro cittadino.
2 risposte
La Bretagna lascia un segno, raccoglie elementi di valore opposto, grandi spazi davvero selvatici, con erbe battute dal vento e ricami urbani di pietre, ordinatissime per strade muri e tetti a chiudere lo sguardo. Luce abbacinante dell’oriente europeo e nuvole a stracciare quel blu irripetibile che ha incantato pittori e maestri.
Aggiungo la nota personale del mio viaggio bretone, avvenuto durante una delle estati piu’ calde a memoria di Francia, quando non fu possibile mangiare una sola ostrica su tutto il territorio, proprio a causa dell’eccezionalità del clima…
Era surreale, così come le barche durante la bassa marea sembrano appartenere al sogno, e restano appese con un filo ai loro ormeggi, addormentate in attesa che il bacio del mare, torni a risvegliarle.
Cara Mariana, hai descritto perfettamente quella Bretagna che ho scoperto recentemente, con un clima completamente diverso dagli anni in cui ci ho vissuto e, forse perché l’ambiente di lavoro mi era ostile, non riuscivo proprio a coglierne l’essenza. Oggi l’ho amata, come terra selvaggia, rude, indomita e perfetta al tempo stesso. Ho amato i giorni intensi, alla ricerca di quegli scorci che ti proiettano nel passato e ti rendono protagonista assoluta. Il quadro perfetto, un dipinto senza graffi. Ma oggi, come allora, ho trovato, nella gente incontrata, quel profondo filo di malinconia e di solitudine molto amara, che mi fanno ancora dire: un bel luogo da visitare ma non da viverci.