Capo Verde 🇨🇻

“Capo Verde, terra stimata, Isola di bellezza rara, Che Dio ci ha donato.  Capo Verde, sei la nostra vita, Luce del nostro cuore, Fonte di eterna speranza.  Capo Verde, terra amata, Oasi nel mezzo del mare,Tesoro prezioso. Sei il nostro orgoglio, Gioiello senza pari, Per sempre ti onoreremo. Nella tua sabbia dorata, Nella tua acqua cristallina, Troviamo la nostra pace.  Capo Verde, terra stimata, In te troviamo rifugio,La nostra casa, il nostro amore.”

Questo è parte del testo della regina della morna , “la diva  a piedi nudi”, così era conosciuta in Francia. La morna è un genere musicale tradizionale di Capo Verde: melodie malinconiche che si fondono con testi decisamente poetici. Chitarra, violino e cavaquinho (un piccolo strumento a corda) accompagnano le note nostalgiche di amori struggenti.

Ho avuto l’onore di conoscere Cesaria Evora quando si trovava a Torino per un concerto, circa trent’anni fa, grazie ad un amico che la frequentava a Capo Verde. Una signora dall’aspetto anonimo, una sorta di “mamy” africana, una di quelle donne appesantite e con le rughe scavate da una vita dura, che non si curano e che non attirano certo l’attenzione. Eppure lei, avvolta nel suo semplice grembiule un po’ datato ed a piedi scalzi, mi ha accolta come un’amica di vecchia data, ed il pomeriggio passato in sua compagnia si è rivelato un incontro con un entità quasi mistica, perché lei, quando apriva bocca, trasformava l’aria in un qualcosa di divino, con una immortale leggerezza che aleggiava intorno. Un ritmo nostalgico di sapori antichi, un’immersione nell’anima che si appaga.

Cesária sta a Capo Verde come Maradona sta all’Argentina, e lei, la divina mi disse: “nel mio paese non c’è nulla, ma troverai tutto quello che ti basta”. Purtroppo se n’è andata troppo presto, ma quelle parole mi sono rimaste nella mente.

 


Capo Verde è un arcipelago di dieci isole vulcaniche, situato a circa 570 km dalla costa occidentale dell’Africa, con un mix di bellezze naturali, una cultura vibrante ed una storia interessante.

Ogni isola è un mondo a sé, ed ha una sua personalità. Io ho scelto di visitarne 4: Santiago, Sao Vicente, Santo Antão e Sal.

La capitale Praia si trova a Santiago. Il simbolo del paese sono loro, le magliette: “Capo Verde No Stress” che confermano i ritmi lenti del paese.

La città nuova si gira a piedi, partendo dal colorato mercato di Sucupira,

 

per poi passare all’altopiano, il Plateau, il quartiere storico di Praia, dove si trova il palazzo presidenziale dal bel colore giallo pastello.

 

 

L’edificio fu costruito nel 1894 in stile neoclassico dal governatore portoghese di Capo Verde come residenza. Intorno al palazzo si trovano altri splendidi edifici coloniali, come la caserma.

 

Scendendo verso il mare, si incontrano i migliori Hotel dell’isola, il Barcelo, 

 

il  Pestana Tropico

 

e l’Oasis Praiamar. Questa è anche la zona delle spiagge “cittadine”, molte di queste di sabbia nera,  come Prainha e Praia de Gamboa.


La spiaggia cittadina più frequentata è Quebra Canela. Qui si trovano anche buoni ristoranti di pesce.

Ad un paio di chilometri c’è un quartiere che merita la visita: Terra Branca ha un dedalo di vie dove si può osservare la vita locale tra  murales colorati. 

I murales di Praia hanno un forte significato sociale e culturale. Negli ultimi anni, l’arte urbana, in particolare i murales, è diventata un mezzo importante per esprimere temi di rilevanza sociale, politica e culturale. L’arte urbana cerca di sensibilizzare la popolazione su problemi come la violenza domestica, la povertà, l’ambiente, i diritti umani. In alcuni quartieri con problemi sociali, l’arte murale crea un ambiente più accogliente e stimolante.

 

Ma la parte più interessante di Santiago, è la Cidade Velha, a circa 15 km da Praia, facilmente raggiungibile con gli aluguer, i pulmini collettivi (Toyota Aiace), che si fermano ovunque, lungo la strada. Patrimonio dell’Umanita’  UNESCO dal 2009, in quanto primo insediamento europeo ai tropici, era la triste stazione di approvvigionamento per le navi negriere dirette oltreoceano.

Oggi, abbarbicati sulla collina, rimangono i resti di questo passato, come le rovine della cattedrale costruita nel 1693, e della fortezza reale di Sao Filipe.

 


Scendendo verso il mare, poco oltre il porticciolo dei pescatori,

 

si trova il Pelourinho, la gogna, dove i prigionieri ridotti in schiavitù venivano incatenati.

intorno, la vita scorre lenta

 

Lasciata Praia, vi porto alla scoperta dell’isola di Santiago. La strada che porta al nord dell’isola, è una  striscia panoramica che attraversa vallate e montagne in una serpentina piacevole. Montagne verdi e villaggi si susseguono per una settantina di chilometri.

Tarrafal è una ridente località situata sulla costa nord occidentale, meta di un turismo che cerca l’autenticità. La baia è splendida, con le sue due spiagge dorate incorniciate  da montagne, l’acqua  del mare verde e cristallina.

 

 

Un paesaggio che sembra un dipinto.

 

Dopo una bella nuotata, si può bere un ottimo succo di frutta naturale (volendo con l’aggiunta del grog locale), nel bel bar Kabungo.

 

 

 

Le barche dei pescatori fanno la spola nel mare pescoso e puliscono lì le loro prede, prima di portarle in vendita nel vicino mercato.

 

 

 

Sulla spiaggia arrivano le venditrici di cocco

Di frittelle

 

 

e, poco più avanti, altre donne preparano spiedini sulle griglie roventi.

 

 

 

 

Risalendo, oltre al molo di cemento, un’altra chicca, una piccola spiaggia, anche questa molto bella.

 


Il paese di Tarrafal è una piacevole camminata, tra vie che ruotano intorno al mercato municipale.

la chiesa

 

 


Le strade sono lastricate: i sampietrini sono ovunque.

 

Così come molti sono i murales che danno colore alle case.

 

 

Per raggiungere Tarrafal, da Praia,  si può prendere un taxi (come abbiamo fatto all’andata) oppure un aluguer (pulmino): ce ne sono molti durante la giornata, tutti in fila, in attesa di clienti, ma, attenti, partiranno solo quando pieni, quindi « no stress », prendete posto ed aspettate…..magari anche ore, prima che arrivi il lieto annuncio della partenza.

 

Poco meno di un’ora di volo da Santiago si raggiunge Sao Vicente: Mindelo, la sua capitale è famosa per la vivace  scena musicale. La “Regina Cesária” nacque e morì qui:

 

 

 


La capitale culturale e’ anche famosa per i festival ed un colorato carnevale, conosciuto in tutto il mondo. Anche fuori stagione,  si possono vedere gruppi di ragazzi che si allenano per la sfilata del carnevale.

 

 

A pochi chilometri, a Baia das Gatas, un altro evento musicale attira  artisti internazionali e locali, con generi come la morna e la coladeira.

Mindelo e’ una bella città, con una grande baia, che accoglie anche navi da crociera.

 

 

Il centro ha vie con case coloniali colorate,


 

un bel  mercato Municipal

 

ed il Murales di Cesaria che domina una delle piazze principali.

 

 

I negozi

Alcuni negozi con manichini che riproducono la fisicità locale

 

 

 

Bello anche il lungomare, con ristoranti 

 

 

 

Il Museo del Mare

Ed una spiaggia di sabbia dorata ed acqua turchese

 

 

 

Questa è la vista dal nostro hotel

 

Lasciato il centro, si sale sulla collina per una vista della città e della baia. 

 

 

 

Poi si prende una strada che si arrampica, fino a Monte Verde, con scorci panoramici di grande bellezza.

Un piccolo falcone appollaiato, scappa non appena mi avvicino, buttandosi a capofitto nella vallata, con l’eleganza tipica di questi rapaci.

 

 


La sosta in un bar propone il liquore di Capo Verde, il grogue,  un distillato di zucchero di canna da mischiare con la melassa come base per il ponche. Quello verde è con il finocchietto selvatico.

 

Tornando a valle si percorre la litoranea fino a Salamansa, un tranquillo villaggio di pescatori.

 

 

Case colorate,

 

ed una lunga spiaggia dorata.

 

Poco distante,  la Spiaggia Las Gâtas e’ un’altra piacevole sosta per un tranquillo bagno in mare

 

 

 

 

Continuando lungo la costa orientale,  il paesaggio diventa selvaggio, sparisce ogni tipo di vita e la natura esplode in un senso liberatorio. La bella striscia di asfalto della strada segue, a serpentina, il costone della montagna.

 

 

La sabbia dell’Africa appare come un gioco, pugni di rena che formano incastri sinuosi che cambiano forma con il soffio del vento. Le dune per me sono sempre poesia, uno dei più bei regali della natura, soprattutto quando la sabbia si piega a baciare il mare.



 

 

Dopo le dune, la strada continua fino al villaggio di pescatori di  Calhau. Tra le rocce, c’è una piscina naturale dove la gente del luogo va a fare il bagno.

 

 

 

Da Sao Vicente un comodo traghetto porta, in un’ora, alla vicina isola di Sant Antão, il paradiso dei trekkers.

 

 

Santo Antao si trova nel cuore dell’arcipelago di Capo Verde ed e’ un’isola ancora relativamente sconosciuta al turismo di massa. Questo perché il suo paesaggio montuoso, le valli verdi e la cultura agricola, sono distanti dall’idea di isole con spiagge dorate del turista classico. Il gioiello verde di Capo Verde e’ la destinazione perfetta per chi cerca un’avventura autentica, fuori dai circuiti turistici tradizionali. L’isola è il paradiso per gli appassionati di trekking: montagne maestose, scogliere a picco sul mare e sentieri serpeggianti che dipingono come un pennello, un terreno intonso.

La strada sale l’arido e ripido versante sud attraverso la Estrada da Corda, la direttrice che taglia da sud a nord le cordigliere centro orientali. A 1500 metri si arriva al Mirador de Pico da Cruz, dove vive una piccola comunità di pastori.

 


Dopo il passo Agua dal Calderas (1200 metri), si scende nel versante nord, tra rigogliosa vegetazione, canyon e valli dove l’agricoltura e la pastorizia sono ancora le attività principali.


Negli sparuti villaggi di montanari si può acquistare  una forma di formaggio di capra fresco, buonissimo e genuino.

 

La strada panoramica mostra villaggi con case colorate,  incastonate tra una natura decisamente fotogenica, prima di raggiungere la costa nord.

Qui, a Villa das Pombas, si trovano alcuni Hotel e ristoranti dove assaggiare le specialità Capoverdiane.

 

 


Tra queste la Cachupa, il  
piatto tradizionale, uno stufato di mais (o miglio), patate dolci, fagioli e carne o pesce o uova. La variante per la prima colazione è un piatto povero, con le uova e bacon

 

quella tradizionale per una colazione più sostanziosa, con la salsiccia

Ed ecco la deliziosa versione vegetariana

 

 

A proposito di cibo, Capo Verde e’ un paradiso per gli amanti del pesce: ricciola e tonno crudo, polpo e baccalà in tutte le salse, aragosta e crostacei, sono solo alcune delle proposte che si trovano in tutte le isole.

 

 

E, naturalmente il delizioso formaggio fresco di capra di Santo Antao, che viene spesso proposto anche in una versione golosissima, con miele o  marmellata

 

 

 

 


Una escursione molto bella a Santo Antao e’ nella Valle di Paul: si sale in pick up fino all’interno del cratere di Cova. Da lì parte l’escursione guidata a piedi. Dopo aver attraversato il cratere, e valicato una esile cresta, si scende attraverso la rigogliosa valle di Paul, 3 ore e mezzo di facile discesa.

 


All’inizio il paesaggio è montano, poi appaiono bananeti, manghi, alberi del pane e coltivazioni di ogni genere, un piccolo eden.

 

 


Si raggiungono villaggi tradizionali.

 


da qui è possibile prendere uno “hiace o aluguer” , il pulmino collettivo che fa la spola verso la costa. Un ottimo modo per scambiare qualche parola con la popolazione locale.

 

 

E, con i ritmi capoverdiani del “No stress”, si torna a valle, sul mare.

E’ ora di lasciare anche quest’isola e raggiungere il luogo più turistico di Capo Verde.
A Sal arrivano anche i charter diretti dall’Europa, pieni di clienti che sognano una settimana di relax (o di attività sportive preconfezionate), nei Resort All inclusive  che si affacciano sull’Oceano Atlantico.

L’Isola di Sal è la destinazione perfetta per chi cerca sole, mare e tranquillità. Nota per le sue lunghe spiagge di sabbia bianca, ed acque turchesi, accompagnate da un’atmosfera rilassata, Sal e’ il luogo ideale per una fuga dalla routine quotidiana.

A 17 km a sud dell’aeroporto, si trova Santa Maria, la ridente cittadina che con la sua lunga spiaggia di sabbia, i ristoranti, caffè e ritrovi , accoglie la maggior parte dei turisti.

A Sud Ovest, lungo la costa, si stagliano i mega resort, immensi, che offrono servizi come spa, massaggi, yoga, oltre a molte attività sportive, come il kitesurf, il windsurf e le immersioni subacquee.


 

 

 

Le suites sono casette con piscina privata

Pochi chilometri oltre, la  cittadina turistica di Santa Maria, con la sua lunga spiaggia dorata, accoglie i vacanzieri che preferiscono hotel più piccoli o appartamenti, vicini a ristoranti, shopping e alla vivace vita notturna. Noi abbiamo prenotato il Suites Boutique Hotel, con sole 10 suites, adults only, piscina, pochi minuti dal mare e posizione perfetta per ogni tipo di attività.

 

 

Il centro del paese offre scorci di vita africana, in un’atmosfera autentica e rilassata, che si mischiano a moderne strutture per soddisfare le esigenze diverse  dei tanti turisti.

Ecco alcuni scorci cittadini:

 



 

 

Lo shopping

 

Le barche dei pescatori vicino al molo

I ristoranti

 

 

 

 

La sera

 


Per girare l’isola, ci sono molte escursioni proposte da vari operatori turistici. Oppure si può noleggiare un’auto o addirittura uno scooter, come abbiamo fatto noi. L’isola è lunga circa 30 km. e larga da 3 a 12 km, ma, essendo prevalentemente pianeggiante,  e’ molto facile da esplorare.

Lasciata la città di Santa Maria, il paesaggio verso nord diventa arido e brullo. Dopo l’aeroporto, una deviazione porta in un luogo decisamente interessante: Shark Bay.

Munitevi di scarpe da scoglio ed entrate in acqua, accompagnati da una guida locale. Pochi metri e sarete circondati dai simpatici squali 🦈 limoni, che vivono in questo territorio. Non c’è da temere, sono piccoli ed innocui.

La strada continua lungo la costa arida e selvaggia,

 

ma, presto, c’è un’altra sosta, decisamente speciale.

L’isola di Sal è stata scoperta nel XV secolo dai navigatori portoghesi. Il suo nome deriva proprio dalla parola “sale”, perché questa era una delle risorse economiche più importanti dell’isola. Oggi, le saline di Pedra de Lume, situate all’interno di un vecchio cratere vulcanico, ricordano questo passato e sono una delle attrazioni più importanti dell’isola.

 

L’alta salinità, simile a quella del Mar Morto, permette di galleggiare : una bellissima esperienza.

 

Il tour dell’isola prosegue nella cittadina di Palmeira, un grande villaggio di pescatori.

 

 

 

 

Ritornando verso Santa Maria, dopo l’aeroporto, c’è una bella spiaggetta, la Baia de Murdeira. Acqua cristallina, poca gente, ed un buon ristorante con barbecue di pesce.


E’ ora di lasciare Capo Verde, con l’ennesimo ricordo della “diva a piedi nudi “. Mentre ci beviamo l’ultimo grog, mi risuona nell’orecchio il ritornello della sua canzone più famosa, “Sodade”, impossibile da tradurre: potrebbe essere una forma di malinconia mista a nostalgia, ma con un sottile sentimento romantico di solitudine, accompagnato da un gran desiderio di qualcosa di assente (magari perché non ancora raggiunto).
Cara Cesária, grazie per farci ancora sognare con la tua musica eterna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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